Rosa dos ventos

E do amor gritou-se o escândalo
Do medo criou-se o trágico
No rosto pintou-se o pálido
E não rolou uma lágrima
Nem uma lástima
Pra socorrer

E na gente deu o hábito
De caminhar pelas trevas
De murmurar entre as pregas
De tirar leite das pedras
De ver o tempo correr

Mas, sob o sono dos séculos
Amanheceu o espetáculo
Como uma chuva de pétalas
Como se o céu vendo as penas
Moresse de pena
E chovesse o perdão

E a prudência dos sábios
Nem ousou conter nos lábios
O sorriso e a paixão

Pois transbordando de flores
A calma dos lagos zangou-se
A rosa-dos-ventos danou-se
O leito dos rios fartou-se
E inundou de água-doce
A amargura do mar

Numa enchente amazônica
Numa explosão atlântica
E a multidão vendo em pânico
E a multidão vendo atônita
Ainda que tarde
O seu despertar


1969 © by Cara Nova Editora Musical Ltda. Av. Rebouças, 1700 CEP 057402-200 - São Paulo - SP Todos os direitos reservados. Copyright Internacional Assegurado. Impresso no Brasil
L'amore creò lo scandalo
e la paura il tragico.
Dai volti sempre più pallidi,
da ogni palpcbra arida
non una lacrima che scivolò.
E giunse poi l’abitudine
di camminar tra le tenebre,

di mormorar dietro gli angoli,
di seminare tra i ciottoli
guardando il tempo che va.
Ma sottq.il sonno dei secoli
pòi albeggiò lo spettacolo}
come una pioggia di petali
come se il cielo, vedendo le pene,
morisse di pena
e piovesse pietà. ‘3 .1-

Ma l’euforia dei miraggi
nemméno il più cauto dei saggi
la tenne per sé.
E, straripando di fiori
la Rosa dei Venti si accese,
la calma dei laghi poi esplose
e calando come una falce
il fiume inondò d’acqua dolce
l’amaro del mare,
in una piena amazzonica,
in una scarica atlantica,
mentre la gente nel panico
restava a guardare lì, attonita,
benché fosse tardi
quelle sue novità.

versione italiana di Sergio Bardotti e Sergio Secondiani Sacchi
NOTA:
     Scrive Charles Perrone:
     '"Rosa dos ventos”, sempre dall''LP di Buarque del 1970, parla indirettamente alla situazione brasiliana contemporanea. Il testo di questa canzone ha un''ampia prospettiva storica e una chiave intertestuale collegata. C''è una relazione diretta tra '"Rosa dos ventos” e un''altra traccia dell''album, l''arrangiamento musicale di parti provenienti da O Romanceiro da Inconfidecia (1953), la serie di ballate letterarie di Cecilia Meireles sui cospiratori per l''indipendenza nel Brasile coloniale. La scelta di questo testo da parte del musicista fu strategica. Le ballate erano rispettate come letteratura pa-triottica e con pochissime probabilità di essere sottoposte a censura. Allo stesso tempo, le riflessioni sulla censura e la repressione ai tempi del dominio coloniale nei versi della Meireles erano pertinen-ti con la situazione brasiliana nel 1970.
     '"Rosa dos ventos” fa riferimento sia tematicamente che stilisticamente al lungo poema storico della Meireles. Il testo è collegato all''ambientazione dei suoi versi tramite la citazione di uno slogan storico - sottolineato nella traduzione - che appare anche nella canzone di Buarque. '"Rosa dos ventos” inizia con una strana atmosfera musicale, piuttosto disordinata: un organo suona cluster di note dissonanti, so-praggiungono pungenti linee di archi e vocalizzi esitanti diventano via via più decisi fino all''inizio della canzone vera e propria. La prima parola, '"e”, è tenuta in modo tale che sembra scaturire dalla confusione musicale, che diventa il background per un testo che inizia in medias res. Le prime due strofe sono una narrazione metaforica di tumulto e repressione con variazione melodica minima.
Il secondo movimento della canzone sviluppa immagini di disturbi cosmici per dare una vi-sione di trasformazione apocalittica.
     L''idea di metamorfosi universale è intensificato musicalmente con una graduale accumula-zione di supporto armonico, culminante in svolazzi drammatici che ricorrono con l''intonazione di '"chovesse o perdão” e di '"amargura do mar” che veicolano nozioni di abbondanza e sono sottoline-ate durante l''esecuzione da durata maggiore e da un intervallo notevolmente più alto. Immagini acquatiche vengono impiegate per tutta la canzone: '"lágrima”, '"leite”, '"chuva”, '"transbordando”, '"lagos”, '"rios”, '"água doce”, '"mar”. La progressione di immagini fluisce verso una conclusione da diluvio, che, con l''eccezione dell''ultimo verso, è cantata da una marea di voci.
     C''è una coda breve e cacofonica; questo epilogo musicale contrasta con il prologo, suggeren-do attraverso le strutture sonore la trasformazione proposta dal testo. Il testo di Buarque evoca visioni di diluvio all''incontrario, un diluvio che porta liberazione piuttosto che punizione e distruzione. Il climax della canzone ha precisi riferimenti (sottintesi) storici e politici. L''aggettivo '"amazzo-nica” indica chiaramente il contesto brasiliano, come pure l''uso di '"ainda que tarde”, citazione par-ziale del motto insurrezionale visto precedentemente nella ballata della Meireles. Il grandioso risveglio ritratto in '"Rosa-dos-ventos” è una visione poetica di coscienza storica e della lotta brasiliana per l''indipendenza. In termini contemporanei, la canzone è l''espressione di malcontento nei confronti della situazione corrente e una richiesta implicita di una sua trasformazione.
[Master of Contemporary Brazilian Song, pp. 19 - 21]