Le Marquises

Ils parlent de la mort comme tu parles d'un fruit
Ils regardent la mer comme tu regardes un puits
Les femmes sont lascives au soleil redouté
Et s'il n'y a pas d'hiver cela n'est pas l'été
La pluie est traversière elle bat de grain en grain
Quelques vieux chevaux blancs qui fredonnent Gauguin
Et par manque de brise le temps s'immobilise
Aux Marquises

Du soir montent des feux et des points de silence
Qui vont s'élargissant et la lune s'avance
Et la mer se déchire infiniment brisée
Par des rochers qui prirent des prénoms affolés
Et puis plus loin des chiens des chants de repentance
Et quelques pas de deux et quelques pas de danse
Et la nuit est soumise et l'alizé se brise
Aux Marquises

Le rire est dans le coeur le mot dans le regard
Le coeur est voyageur l'avenir est au hasard
Et passent des cocotiers qui écrivent des chants d'amour
Que les soeurs d'alentour ignorent d'ignorer
Les pirogues s'en vont les pirogues s'en viennent
Et mes souvenirs deviennent ce que les vieux en font
Veux-tu que je te dise gémir n'est pas de mise
Aux Marquises.



Ti parlano di morte
come se fosse un frutto
E guardano sul mare
come tu dentro un pozzo.

Le donne sono lascive
sotto il sole che incute
E se non c'è l'inverno
non è nemmeno estate.

La pioggia lenta e sghemba
si sgrana mentra scende,
Qualche cavallo bianco
rimugina Gauguin.

Il vento non ha fiato,
il tempo resta immoto
Alle Marquises.

Del fuochi nella sera,
del punti di silenzio
Che vanno dilatando
mentre la luna avanza.

E il mare è lacerato in eterno vagi
Stracciato da scogliere
che hanno nomi stregati.

Dei cani in lontananza,
dei canti di rimpianto,
Qualche cenno di coppia,
qualche accenno di danza.

La notte si fa muta
e l'aliseo si cheta
Alle Marquises.

Il sorriso nel cuore,
la voce nello sguardo,
Il cuore viaggiatore,
l'avvenire all'azzardo.

E passano dei cocchi
che scrivono inni all'amore
Che le suore all'intorno
ignorano d'ignorare.

E approdar di piroghe
e piroghe che vanno...
Saranno i miei ricordi
ciò che i vecchi vorranno.

Cosa vuoi che ti dica?
lamentarsi non paga
Alla Marquises.


© Copyright 1977 Editions Musicales Famille Brel


NOTA:
Versione italiana di Duilio Del Prete, in Duilio Del Prete canta Brel Ti parlano di morte
come se fosse un frutto
E guardano sul mare
come tu dentro un pozzo.

Le donne sono lascive
sotto il sole che incute
E se non c'è l'inverno
non è nemmeno estate.

La pioggia lenta e sghemba
si sgrana mentra scende,
Qualche cavallo bianco
rimugina Gauguin.

Il vento non ha fiato,
il tempo resta immoto
Alle Marquises.

Del fuochi nella sera,
del punti di silenzio
Che vanno dilatando
mentre la luna avanza.

E il mare è lacerato in eterno vagi
Stracciato da scogliere
che hanno nomi stregati.

Dei cani in lontananza,
dei canti di rimpianto,
Qualche cenno di coppia,
qualche accenno di danza.

La notte si fa muta
e l'aliseo si cheta
Alle Marquises.

Il sorriso nel cuore,
la voce nello sguardo,
Il cuore viaggiatore,
l'avvenire all'azzardo.

E passano dei cocchi
che scrivono inni all'amore
Che le suore all'intorno
ignorano d'ignorare.

E approdar di piroghe
e piroghe che vanno...
Saranno i miei ricordi
ciò che i vecchi vorranno.

Cosa vuoi che ti dica?
lamentarsi non paga
Alla Marquises.

© Copyright 1977 Editions Musicales Famille Brel


NOTA:
Testo e musica di Jacques Brel, 1977 | L'originale si trova in: Brel (LP Barclay 96 010, 1977 - CD Barclay 980 817-7, 2003)
L'ultima canzone del suo ultimo disco è dedicata da Brel al luogo dove ha vissuto gli ultimi anni della sua vita e in cui ha chiesto di essere seppellito.
Si tratta di una vera e propria poesia in musica, che descrive con toni impressionistici l'ambiente delle isole, così diverso da quello europeo a cui Brel aveva voltato le spalle, purtroppo definitivamente. Piano e archi come supporto musicale rendono questa canzone una delle più "classiche" di Brel.
[dal sito la chanson de jacky - le chansons, le cover, la vita e l'attualità di Jacques Brel]

Versione italiana di Duilio Del Prete, in Duilio Del Prete canta Brel