Approfondimenti:
"Fu lanciato nel 1986 negli Stati Uniti, tutto acustico. Ha un repertorio simile a quello di Totalmente demais, senza averne i difetti, perché fu registrato in uno studio meraviglioso di New York." [Caetano Veloso in A obra de Caetano imortalizada em CD, Jornal do Brasil, 16/5/91 ] (leia o TEXTO EM PORTUGUÊS) Carlos Callado ha scritto la breve scheda che compare nel retro copertina della riedizione in occasione dei
IL DISCO AMERICANO DI CAETANO O melhor o tempo esconde Longe, muito longe (“Trilhos Urbanos”, Caetano Veloso)
Caetano Veloso non poteva saperlo, ma i versi con cui aprì il suo disco americano (Caetano Veloso, Nonesuch, 1986) prefigurava in qualche modo ciò che sarebbe successo con la registrazione: rimase nascosta per molto, molto tempo, al pubblico brasiliano, che potè conoscerla soltanto quando la PolyGram (oggi Universal) si degnò di lanciarla in Brasile, nel novembre 1990.
Questo disco fu registrato in due giorni, direttamente, senza playback o altro, in una sala appositamente affittata, dopo una presentazione in New York che Caetano ritenne pessima ma che guadagnò gli elogi dei critici americani. Nonostante il poco tempo [in cui fu registrato], è un buon disco. Il baiano selezionò un repertorio di composizioni che spaziano da inizio carriera (“Coração Vagabundo”, una delle migliori tracce, è del 1967) a canzoni del suo prededente LP di studio, Velô (1984)(“O Homem Velho” e “Pulsar”, questa scitta con il poeta Augusto de Campos). A tal proposito, in “Pulsar” Caetano non suonò il violão, l'unico accompagnamento è il battere di una campana, a parte l'intervento chitarristico di Toni Costa che produce una eco in una parola (appropriatamente “eco”!). Ci sono un po' di percussioni in diverse canzoni, ma sempre discretamente. Ancora più discreto, è possibile recepire un accompagnamento di tastiere in “Nega Maluca” (Fernando Lobo – Ewaldo Rui)/“Billie Jean” (Michael Jackson)/“Eleanor Rigby” (John Lennon – Paul McCartney).
Ancora, a proposito del medley (così nella busta che accompagna il disco!), da sottolineare la versatilità del repertorio di Caetano, in quanto in tre LPs lanciati nel 1986 – questo negli Stati Uniti, Totalmente Demais (PolyGram) e Melhores Momentos de Chico e Caetano (Som Livre), tutti dal vivo -, solo una traccia si ripete: esattamente questo collage, sebbene nel disco del programma Chico e Caetano "Eleanor Rigby" non fosse presente.
È da rimarcare quanto Caetano si preoccupasse di variare lo stile di accompagnamento al violão durante tutto il disco. Utilizzò pure alcune diverse attitudini vocali, come il fischiettare nella eccellente “Trilhos Urbanos” e a bocca chiusa in “O Homem Velho” e “Odara”. Invece in “Terra”, i virtuosismi all'inizio della traccia, prima di iniziare a suonare, lasciano a desiderare. Altro momento non proprio felice è “Eu Sei que Vou te Amar” (Tom Jobim – Vinicius de Moraes), con rapida citazione di “Dindi” (Tom Jobim – Aloysio de Oliveira) - la voce di Caetano risulta irregolare, non riuscendo a raggiungere quasi mai il tono [giusto] in questo classico della bossa nova.
La bossa nova, al proposito, è presente in uno dei grandi momenti del disco: “Get Out of Town” (Cole Porter), l'unica inedita dell'LP, è eseguita in uno spirito bossa-novistico ottimo, con un buon solo di violão.
[Fabio Gomes, in www.brasileirinho.mus.br] (leia o TEXTO EM PORTUGUÊS) . |
|